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venerdì 23 settembre 2011

Non pensare troppo al passato - E complimenti alla Vergine



Ma come si fa quando apri una cartella di foto e ti ritrovi nel bel mezzo del Kafwe National Park in Zambia, sul tetto della Toyota blu puffo a guardare gli ippopotami e i coccodrilli col binocolo? Che poi del binocolo non ci sarebbe nemmeno stato bisogno, perché tutto era fin troppo vicino. Però vuoi mettere fare un safari col binocolo e fare un safari senza binocolo?



Un anno fa eravamo nel Kafwe, però sembra molto meno di un anno fa. Un po' dipende dal fatto che mi sento sempre appena ritornata, sempre precaria, sempre in partenza. Cioè non sono per la vita stanziale. Ufficialmente non lo sono. Eppure attualmente sono alla ricerca di una casa e questo è un controsenso. Penso che questa incoerenza significhi: qualora ripartissi (e qualora ritornassi) vorrei poter contare su una casa tutta mia, la mia isola del tesoro. E non vorrei pensare che ogni volta la mia roba finisce in una valigia o in qualche scatolone, o in uno stanzino di servizio. Anche se poi la roba è roba: è inutile accumularla. Ma poi ci sono i ricordi che ti inchiodano alla roba. Questo viene dal Marocco, quello è il regalo di Anna Maria per il mio compleanno di 19 anni, questa è la sabbia di Zanzibar, questo è il bigliettino della nonna, quello è l'accendino di Londra. Insomma è una storia complicata.

Poi stamattina un mio amico mi chiede: quando riparti? Boh.
Infatti: e se mi chiedono di ripartire? Sarebbe difficile dire no. E anche dire sì. Perché una partenza lunga ti mette la stessa soggezione di una pagina bianca. E un ritorno dopo una lunga partenza è qualcosa di estremamente traumatico. Perché le cose non ti tornano più. Tu sei un altro, anche se sei sempre lo stesso. Gli altri sono sempre gli stessi, ma diversi ai tuoi occhi e tu, tra un ricordo e un pugno di riso, non sai nemmeno più con cosa fare colazione perchè il mango e la papaia - quelli che sanno veramente di mango e papaia - qui non ci sono. E quelli sì che sono frutti per centenari.



Alla fine ci si adatta sempre. Quando si va e quando si viene. Basta non diventare troppo prudenti perché se si diventa troppo prudenti, si ha paura più facilmente. E se si ha paura, allora sì che si è fottuti.

Tutte (le stelle) per uno. Ovvero l'oroscopo per la Vergine. L'intero sistema solare è fiero di te perché sei così gentile con gli altri che a tutti noi viene voglia di abbracciarti.

2 commenti:

  1. Complimenti Charlotte per il nuovo super blog.

    Seguirò senza prudenza i tuoi consigli astro emozionali su come diventare centenari.

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