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lunedì 15 febbraio 2016

Tra una notte che vola e vari giorni che non passano mai, si invecchia in un attimo. Ma prima si diventa ipocondriaci. Quand'è così, fermati. E fai la sintesi delle 101 cose che ti piacciono di più (oppure fai un video sulle note di una canzone - trash - anni '80))

San Valentino non c'entra nulla. C'entra, semmai, il fatto che oggi diluvia e il vento non si placa e alle 8 di mattina bisogna tenere la luce accesa ché sembrano le 7 di sera. Allora, io, che non riesco a stare ferma neanche il tempo che lo smalto si asciughi, sono segregata a casa, talmente padrona del mio tempo che mi sento estranea. Felice, molto. E molto preoccupata. Quando uno è solo col proprio tempo, finisce col pensare troppo o col fare di tutto per non pensare troppo. Perché, quando pensi bene, ti rendi conto che, forse, le cose che contano veramente, le hai sbattute in fondo alla tua scala delle priorità. E questo, sinceramente, non ti fa piacere. E preferisci non ricordarlo. Ti rendi conto che hai dato importanza a quelle cose che, alla fine dei conti, ti interessano meno e allora ti chiedi perché lo hai fatto e il problema è che non te lo ricordi più.



E allora ti dici: ma che cavolo penso a fare? Per farmela prendere a male e rovinarmi la domenica che è il giorno sacro del riposo e della tuta? Dimentichiamolo, il resto. Col cavolo. Allora oggi, mi sono fermata, ho pensato (ma prima, tanto per non saper star ferma, ho ribaltato tutta casa), ho cercato di accantonare le paranoie da ipocondriaca e mi sono messa a fare la lista delle cose che mi piacciono. Da appendere sul frigo, da lasciare sul comodino e pure in bagno, tanto per non dimenticare. Perché se qualche volta dimenticare è una medicina, altre volte è una malattia. Oggi mi curo. Le 101 cose che mi piacciono e che non devo smettere di fare sono più di 101 ma avendo uno spiccato dono della sintesi cercherò di farcele stare tutte. 


Mi piace addormentarmi con un pensiero felice, svegliarmi con un pensiero felice (anche diverso da quello che mi ha fatto addormentare), mi piace(rebbe) avere un'ora di tempo per fare colazione e ormai mi piace anche il mio tazzone di acqua tiepida con mezzo limone spremuto (che i primi tempi, quando ha preso il posto della cioccolata, era un trauma). 
Mi piace ancora di più quando me la portano a letto, l'acqua e limone, e mi piace di più perché capita solo a volte. Mi piace quando il cielo è turchese e la tramontana non mi fa gonfiare i capelli. Mi piace non avere le occhiaie e parlare al telefono con la nonna e mi piace quando lei mi chiama proprio quando avevo pensato di farlo io. Mi piace la sincronicità e mi piace canticchiare canzoni improbabili mentre cammino. Mi piace scrivere, anche se mi dispiace che troppo di rado scrivo quello che vorrei veramente scrivere. Mi piace non avere liste di cose da fare e mi piace quando l'orchidea fiorisce ma anche quando lo Spatifillo mi sorprende con una foglia nuova, di quelle verde tenero. Mi piace sapere che mia sorella è felice nel suo paese delle meraviglie, l'innocenza del quale fa bene un po' a tutti. Mi piace fare la spaccata sul tappeto e mi piace l'odore dei prodotti Lush (non mi piace, invece, la dipendenza che mi hanno creato). Mi piace pensare che un giorno avrò la forza di volontà per smettere di fumare anche se finora la forza di volontà ha sempre lasciato il posto a un gran nervosismo seguito, ben presto, da una sigaretta. Ma un giorno accadrà. Mi piacciono le cose banali come le lenzuola pulite e il bucato che si asciuga col vento.



Mi piace sapere che a volte la vita ti stupisce e non mi piace affatto quando ti mette di fronte a un bivio dove non sei libero di scegliere. Mi piace guardare Masterchef anche se preferisco riguardare per la millesima volta Little Miss Sunshine, che mi ricorda che noi esseri umani siamo tutti fragili e imperfetti ma possiamo fare grandi cose. Specie quando uniamo le forze. Mi piace viaggiare in treno, mi piace essere scarrozzata in macchina, mi piace partire e non mi piace il fatto di doverlo fare troppo di rado. Mi piace svegliarmi la mattina e vedere lui, mi piace annusarlo e mi piace il suo odore come mi piacciono pochi altri odori. Mi piace quando il destino ti convince, con i suoi modi brutali, a fare scelte apparentemente avventate e sbagliate e mi piace un sacco quando ti devi ricredere e accorgerti che non c'era niente di sbagliato. Mi piace avere questo blog anche se attualmente è un po' impolverato. Mi piace il mio nuovo estrattore di succhi anche se lavarlo è molto noioso. Mi piace ballare, mi piace la musica (anche quella trash), mi piace indovinare di che segno è il mio interlocutore. Mi piacciono assai le scarpe ma mi piace di più camminare scalza.




Mi piace essermi mascherata da Lorella Cuccarini e mi piace che, accanto a me, ci si stato il Marco Columbro più bello del mondo. Mi piace fare video improbabili col mio amore. Ridere con lui per le cose stupide e parlare con lui delle cose tristi perché lui, poi, mi fa passare la tristezza. Mi piace la malinconia perché poi, a un certo punto, se ne va. Mi piacciono i libri che mi fanno ridere e piangere allo stesso tempo. Mi piace aver scoperto il Pilates. Mi piace il mare e mi piace Mary Poppins, mi cucinare se ho voglia di farlo. Mi piacciono le cotolette d'agnello della nonna, la pizza di polenta di Faustino, i carciofi fritti della mamma. Mi piace che quel quadretto di cioccolata la mattina mi faccia pensare alla nonna Ilva. Mi piace quando non so dove ho messo il cellulare. Mi piace stare morbida sul divano con i piedi nudi e la coperta. Mi piacciono le storie inventate, mi piace sapere che certe amiche, anche se lontane, sono sempre qui. Mi piace aver ritrovato delle amiche e averne conosciute, in circostanze improbabili, altre. Mi piace quando il destino cospira per me (ultimamente molto poco). Mi piace l'amore, in tutte le sue forme e mi piace che ognuno possa esprimerlo a modo suo. Mi piace che ora, mentre scrivo, sta suonando I wish you were here. Mi piace immaginare le vite delle persone guardando le loro finestre e i loro panni stesi. Mi piacciono i giardini in fiore e la primavera, mi piace perdere il conto e anche il controllo (in senso buono). Mi piace essere innamorata e sentirmi libera. Mi piace passare la domenica a scrivere il blog e, alla fine dei conti, mi piace anche passarla a vedere le sue partite (tranne quando piove o la sua squadra perde). Mi piace vederlo felice.



Mi piace ricevere gli sms della mamma anche se so che, tra qualche settimana, sarà di nuovo stufa del cellulare e lo abbandonerà di nuovo sulla mensola della cucina. Mi piace la calma di mio padre. E la sua saggezza. Mi piace pensare che, abbiamo gli stessi geni (anche se non si nota). Mi piacciono le librerie e mi piace sfogliare un libro nuovo. Mi piace fare i balletti davanti allo specchio e mi piace il rosa. Mi piacciono i bassotti a pelo ruvido e mi piace avere il sangue freddo per stare nella stessa stanza con un gatto. Mi piacciono di più, in una stanza, i quadri di Arianna e mi piace quando arriva e si porta una scia di ispirazione e profumo esotico. Mi piace il venerdì e mi piace la sera. Mi piace quando il ciambellone fa la crosta e mi piace assistere al momento della rottura. Mi piace ricredermi su qualcuno e mi piace che esistono persone come quella che ha restituito la borsa abbandonata da mia madre su una panchina. Mi piace quando sto qui a scrivere mentre lui prepara la cena. Mi piace l'empatia che rende più speciali le situazioni e le persone. Mi piace il buio perché poi c'è la luce, anche se sono consapevole che tornerà il buio di nuovo. Mi piace pensare che un giorno avrò anche voglia di lavare la mia macchina. Mi piace l'inquietudine, perché, il più delle volte, porta a qualcosa di diverso. Però, quando sono inquieta, non piace affatto e soprattutto non piace a chi mi sta vicino. Mi piace quando i silenzi parlano. Ma mi piacciono anche le parole che, vicine, suonano bene.



Mi piace ritrovare cose perse e lasciare andare cose che non fanno più parte della mia vita. Non importa quanto sia stato doloroso il distacco. Mi piace giocare a briscola a cinque e mi piace il mio club del gioco. Mi piace cantare mentre salgo le scale e mi piace ancor di più l'idea che un giorno, tutto questo spreco di fiato, mi sarà servito a fare il famoso musical per il quale mi alleno da anni (famo decenni). Mi piacciono i baci, gli abbracci, certi momenti magici, che non si riesce a capire perché siano magici, però lo sono. Forse è proprio quel mistero, il bello. Mi piacciono le persone che parlano con il cuore e dicono quello che pensano e anche, soprattutto, quelle che pensano veramente ciò che dicono. Mi piace ballare, l'ho già detto ma posso anche ridirlo visto che mi piace proprio tanto. Mi piace dormire senza pigiama e la doccia fredda. E non perché mi piaccia davvero, ma perché mi piace come ti fa sentire dopo che l'hai fatta. Mi piace il coraggio anche se, ultimamente, ho molta più paura che coraggio. Mi piace quando mio padre mi manda un messaggio con più di una parola (di solito è ''ok''). Mi piace il mio uomo e il suo modo garbato di prendersi cura di me e quello di domare i miei demoni. Mi piace sapere che c'è un'isola. E non mi dispiace di non aver capito dove si trovi. Non ho fatto questo elenco per ostentare una positività che non mi appartiene, tantomeno in un momento in cui la vita si è rivelata estremamente crudele e brutale. L'ho fatto perché ogni giorno mi dimentico troppe cose e avevo solo voglia di fare un riepilogo. E proprio perché la vita è così crudele e brutale, non si può perdere tempo a fare cose inutili e spiacevoli. Meglio ricordarsi quello che vorremmo che fosse. Che porti da qualche parte oppure no.



Ah! Mi piace anche cazzeggiare. Ed è ecco la prova (una delle tante)