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lunedì 31 dicembre 2012

Come una ninfa in una siepe odorosa. Riflessione, occasione, trasgressione e altre cose da umani in rima e non. Aspettando l'oroscopo, maneggia il tempo con cura.

Non era mai successo. Di stare lontana per così tanto tempo. Di non scrivere oroscopi e storie. Ma non è che non ci ho pensato. Ci ho pensato eccome. Ho pensato che non vedevo l'ora di ritagliare un pomeriggio, tra un banchetto e l'altro, tra un incontro con amici di quelli che anche se non li vedi per mesi e mesi è come se li avessi visti fino al giorno prima, e una tombola a premi invece che a soldi, per mettermi a scrivere. I miei colleghi astrologi, quelli veri, che l'astrologia se la prendono a cuore come io mi prenderò a cuore la missione di preparare delle lenticchie buonissime da contare una ad una stasera, hanno già fatto i loro pronostici da un bel po'. Io non volevo fare la furba e aspettare l'ultimo minuto per semplificarmi il compito, volevo solo trovare una pagina temporale bianca che non fosse segnata da appuntamenti, cose da comprare, cose da fare, orari da rispettare, file da maledire, pranzi da digerire, gatte da pelare, cotechini da scartare, cene da programmare, incontri da non perdere e tanto altro di culinario e non, per stare con il corpo e la testa solo qui tutta qui. Eccomi. Felice, tutto sommato di inizi e fine che non sempre arrivano in ordine cronologico.
Felice sì, anche se ci sono certi dettagli che modificherei.


Un bel po' di calorie che vorrei poter pensare non siano state ingerite. Delle parole che, a pensarci a ritroso, preferirei non aver detto, dei pensieri contorti che preferirei fossero lineari. Degli atteggiamenti egoisti che vorrei non mi venissero naturali. Ma siccome buona parte dei dettagli di cui parlo, dipendono più da me che dal resto del mondo, allora so che la soluzione c'è e faccio un bel respiro. Un anno fa imploravo l'indulgenza plenaria per tutti, forse perché io stessa sentivo l'esigenza di sentirmi la coscienza leggera, di pensare che in un colpo solo, fossero cancellati tutti gli errori presunti o reali commessi in un anno. Tanti. Ma certe volte si sbaglia per capire, per ribadire un concetto, per essere certi di averle provate tutte, le cose, affinché la cosa x potesse funzionare. Tanti errori perché speri sempre che all'improvviso ti ritrovi sulla strada giusta, anche se sulla strada giusta ci sei arrivata dalla porta di servizio e non certo dall'ingresso principale. Credere che il mondo giri intorno a me e quindi guardarlo da un'angolazione poco più che soggettiva è uno di quegli errori che faccio fatica a smettere di commettere. Dico che è normale e magari lo è. O magari no. La normalità è un concetto assai più difficile da spiegare e visto che la piccola A. ancora non mi ha concesso un pomeriggio di chiacchiere con tè, pasticcini, segreti sotto gli occhi del criceto che ormai ha compiuto 2 anni, rimanderò la digressione a tra qualche tempo.


Quando qualcosa si chiude si fa un bilancio. Ho avuto più di quello che chiedevo, ma meno di quello che meritavo? Non direi. Ho ancora tanto da imparare. Ho un anno in più e sono realista. No. Ho un anno in più e la realtà mi interessa meno della vita ultraterrena. Esco felice più spesso. Dormo di più. Mi prendo cura della pelle più di prima. Non do le cose per scontate. Ho scontato ogni singolo errore che ho commesso. Ho aggiunto tre amiche alla lista breve di amicizie che vanno oltre le distanze spazio-temporali. Ho smesso di avere paura di chiudere i cerchi, anzi, più cerchi ci sono aperti più mi esalto. Sono ancora miope. Di più? Sì, ma solo perché le cose viste da lontano mi piacciono meno delle stesse cose viste da vicino. Ho un cuore anche io. Morbido. Sono ancora fatta di crema anche se a volte mi spaccio per caramella e altre ho il sapore dello smalto anti-rosicchiamento unghie. Sono settimane che dico di mettere lo smalto. Oggi lo metto davvero, ma prima devo imparare come si maneggia un cotechino precotto.


Amo la mia famiglia e non mi stupisco di questo. Mi stupisco di quanto questa entità sia bella e rassicurante come un abbraccio in piena notte o in pieno giorno. Tra la folla o con nessuno intorno, se non il proprietario delle braccia. Posso organizzare il tempo, ma non fermarlo. E più passa, meno lo riesco a fermare. Sono pazza dei tacchi a spillo, della tramontana, degli incontri senza appuntamento, delle cose nuove e di quelle che si rinnovano e diventano più buone via via che ne riconosci la bellezza. Sono pazza delle cose inaspettate, delle dichiarazioni compromettenti, dei vestiti svolazzanti, del calore umano, delle 28 fialette di vitamina E appena comprate, del caffè appena sveglia, dei libri sottolineati, di quelli ancora da sottolineare. Delle lettere d'amore, delle promesse, dei giuramenti di sincerità e soprattutto di quel sentirmi pronta ad essere sincera, del più ma anche del meno. Delle danze a piedi nudi, di ballare con te, dei baci appassionati. Sono pazza dell'idea di un giro del mondo con calma, delle piante grasse, del linguaggio dei fiori, delle risate senza motivo, di te.


Sono anche pazza delle nuove lenzuola leopardate, che appartengono più alla mia parte lapdancer che non al resto. Sono pur sempre lenzuola. E se un anno fa la pensavo uguale o no, non me lo ricordo. Il fatto è che ora è così e non mi importa di ricordare se prima fosse così o no. Perché prima è passato e di lui restano i ricordi aggrappati alla memoria. Quelli che non riescono a tenersi saldi alla memoria, di ricordi, allora forse non meritavano di occuparla. Oggi è il 31 dicembre, il mondo non è finito, la Montalcini è deceduta, vivo sulla Route 66 e gli indigeni mi hanno accolto alla grande; sto bene dove sto e non ho sempre addosso quella smania di essere altrove a fare altro da quello che sto facendo, so che gente è sopravvissuta a naufragi in compagnia della tigre del Bengala adulta; Arianna se ne è di nuovo andata senza lasciare tracce se non il suo odore buono di libertà; ho scoperto che l'età non conta e quindi se ora sono forever25, mi andrà bene tra qualche anno di essere pluriforever25. Ho la chiave per aprire il contatore del gas; ora, il contatore del gas, non lo confondo più con quello dell'acqua. Riesco a parlare con il fornitore di gas senza perdere la pazienza; mi sono tritata un mignolo del piede e ora non mi entrano manco le scarpe da trekking ma so che stasera riuscirò a indossare le decollete più scomode del globo;  un giorno avrò un milione di lettori e adesso ho me, te, voi. Insomma va di lusso. E non certo perché mi accontenti delle piccole cose.


Ora la smetto, o magari mi viene giù pure una lacrimuccia, tanto sono romantica e frescona. E voi non andate a cercare l'oroscopo: non c'è. Sennò il cotechino chi lo fa? In compenso prometto che il prossimo sarà presto e in rima. Per il momento no panic: siete tutti superfavoriti. Dall'Ariete ai Pesci, dalla genziana all'anguilla. Solo un'avvertenza: maneggiate il tempo con cura. Restate con i piedi per Terra (!) solo quando è necessario. Un anno in termini cartacei è come un quaderno di centinaia di pagine bianche. Scrivetene con amore almeno più della metà. Magari tutte. Vedete voi.
<3 


Momento di riflessione. 
"Quando noi uomini ricordiamo, non ricordiamo proprio con precisione. Spesso dimentichiamo le cose brutte, a quelle normali diamo colori, intonazioni, odori particolari, le trasformiamo, le rigiriamo come un film. Tutto diventa più bello, più magico di come è stato. Beh, la reverie è proprio questo filtro, questa luce di candela che ti farà vedere più belli certi ricordi e lascerà in ombra altri. Ricorderai la ragazzina bionda del terzo banco. Aveva i denti come un cruciverba e la salivina sul labbro, ma tu la ricorderai come una ninfa, dal sorriso mesto, in una sera d'estate, tu e lei, succhiando il dolce dei fiori di campanella in una siepe odorosa... verso il tramonto... il piano suonava..."
Stefano Benni "Terra!"



domenica 16 dicembre 2012

Il castello è vicino. Sei più forte della strega cattiva. Il principe avrà occhi solo per te. E altre cose che vorresti fossero vere. Oroscopo perché no?!


Ho frugato nel passato. Lo so che non è cosa saggia, ma la tentazione di farlo, qualche volta, è irresistibile. E quindi ho frugato nel passato. Passato sparso, non certo in ordine cronologico, né tantomeno in ordine logico, dal momento che le associazioni mentali di un cervello la domenica mattina, non hanno quasi niente di logico. Si passa da: cosa mangio a pranzo, visto che ieri ho mangiato la crema zebrata e oggi ci si era ripromessi di fare la depurazione? La maglia con le rose la tengo o la cambio? In che modo cercavo la felicità un anno fa? La cercavo veramente o cercavo solo una via di fuga? Se avessi sbagliato una vocale nella parola precedente cosa avreste pensato di me? Perché i miei capelli non crescono? Cosa mi spinge a riflettere su queste robe inconsistenti? E’ domenica. E la domenica ci si riposa. O si ciondola, o si legge, si cammina veloci, si smaltisce la stanchezza e, se c’è il clima giusto, si smaltisce pure la malinconia. Che di tanto in tanto si accumula. Specie se ti accorgi che un anno è volato via veloce e, in tutta probabilità, qualche momento l’hai sprecato appresso a cose che non erano poi così importanti. Ma che non erano importanti te ne rendi conto dopo. Lì per lì sono importantissime. E forse non è giusto pensare che erano stronzate. 


Dopotutto se ti hanno rovinato una giornata o dieci, avranno avuto le loro buone ragioni. E tu avrai avuto le tue, di buone ragioni, per farti rovinare minuti, mezz’ore o giornate intere. Di tempo, in un anno, ne ho sprecato di sicuro. E, ora che ci penso, vorrei non averlo sprecato. Ad esempio a non sentirmi all’altezza delle aspettative. A preoccuparmi dell’immagine che lo specchio mi restituiva che non corrispondeva esattamente a quella che volevo mi restituisse. Ho sprecato tempo a preoccuparmi che forse sono troppo egoista, troppo egocentrica, smisuratamente melodrammatica, incapace di nascondere il mio stato d’animo, con enormi difficoltà ad ammettere le mie colpe e, prima ancora, a riconoscerle. Mi sono preoccupata di essere troppo istintiva e poco diplomatica. Troppo sognatrice e quindi suscettibile di fronte alla realtà della realtà. Piena di punti deboli. Con la tendenza a rifugiarmi sempre altrove. Alla ricerca dell’isola. Romantica. Incapace di concentrarmi su una sola cosa. Timida nel chiudere i cerchi. Determinata a far funzionare le storie, anche quelle che non funzionano. Perché buttare via le cose mi sembra crudele. Che almeno si provino ad aggiustare, le cose. Per non togliere loro dignità. 

Non parliamo delle relazioni tra esseri umani. Anche quelle non andrebbero buttate appena smettono di funzionare, anche se ormai la tendenza ad aggiustare è molto poco di moda rispetto al buttare e ricomprare cose nuove che, poi scopri, non funzionano manco loro. Forse è bene che io non apra questa parentesi sulle relazioni, perché non mi sento la persona giusta per parlare di queste cose. Non sono un’esperta. Sono una che ha sbagliato o fatto giusto, ci è cascata, si è rialzata, si è persa e ritrovata. Insomma una che non sa le regole e quindi non ha il diritto di scrivere di roba che non sa. Ecco. Chiudiamo l’argomento. Per problemi sentimentali non è valido l’indirizzo mail di sempre. Sono problemi che ognuno si deve risolvere da sé. La sofferenza non si può evitare. Ma poi passa. Questo è garantito. E in questo il tempo che in genere è carnefice, aiuta un sacco. E quindi, in sintesi, tutto è relativo. Sarebbe bastato scrivere semplicemente E uguale MC al quadrato. Ma non mi sarei divertita altrettanto. 

Comunque, tra il tempo sprecato e quello conquistato, quello raddoppiato e quello divenuto eternità, qualcosa avrò imparato. O no?!
Onde evitare risposte retoriche, ho fatto la stessa domanda al libro Specchio delle mie brame.
Lui ha risposto così:
“In breve tempo. Il castello è vicino”.
Lo prendo come un sì.



ARIETE
Bravo Ariete. Sei riuscito a resistere agli urti della vita; sei riuscito ad arrabbiarti una volta in meno dell’anno scorso e a perdonare pure chi ti ha pestato i piedi. Ora non è necessario tu diventi San Francesco: il tuo spirito di fratellanza ha raggiunto picchi straordinari. Ci auguriamo che sotto l’albero tu possa trovare: amore in tante forme, pazienza che serve sempre e pure qualche soldo che male non ci sta mai. Mi raccomando: continua a credere per vedere.
TORO
No, non me la prendo se hai sempre da fare e non hai tempo per me. Ho capito che nel mondo siamo tanti e quindi io non sono l’unico intorno al quale il mondo gira. E ho capito che nemmeno tu giri solo intorno a me. Eppure è il sapere che tu esisti e che mi ami come piace a me che mi fa essere felice anche quando c’è poco da ridere. Questo sì che è parlare, Toro. Ci è voluto un anno di tempo, ma alla fine l’hai capita. Sei un diesel. E a noi piace, perché consumi pure meno (tutto, ad eccezione del vino e non solo durante le feste). Sotto l’albero: un buono vacanza lunga e con calma.
GEMELLI
Il tempo passa ma la voglia di te non passa mai. Le cose sono due: o sei un mago che mi hai convertito alle dipendenze, o non sai quello che fai. Nel dubbio, mi faccio un'idea positiva: sei un mago. E quindi hai il potere di fare cose magiche tipo trasformare i musi in sorrisi e la noia in gioia. Me lo dici come fai? Anzi, no. Continua e basta. Sotto l’albero: forza di volontà per cambiare le cose che non funzionano ma presto funzioneranno.


CANCRO
Ricevere doni inaspettati è bellissimo. Anche se trattasi di roba di poca importanza. E poi poca importanza un corno. Il corso della giornata la cambiano cose tipo: telefonate inaspettate, saluti abbracciati, risvegli profumati, lievitazioni compiute, inviti accettati e molte altre cose simili. Dunque, per fare qualcosa di memorabile, se fossi in te, mi dedicherei più al donare che al ricevere. O tutte 'ste cose belle le vuoi tenere solo per te? Sotto l’albero: momenti di generosità inspiegabile, caramelle, soddisfazioni. Tante.
LEONE
So’ geloso e quindi? Sei un filino troppo geloso. Sì, perché tu sei preziosa e io non ti voglio perdere. Beh, nemmeno io ti voglio perdere ma se continui a non fidarti sarò costretta a prendere provvedimenti. Che conversazioni del genere non abbiano più luogo nel tuo futuro, Leone; che tu ti senta bene anche se hai un rotolo sulla pancia e un occhio strabico; che tu non tema che gli altri siano migliori, soprattutto considerando che non mi pare che in giro ci sia tutta questa merce. Che tu non tema più niente, consapevole che la paura alimenta l’accadere delle cose che fanno paura.  Sotto l’albero: forza a volontà.
VERGINE
Voglio allietare il tuo Natale con una notizia sensazionale: è da un po’ di tempo che non sei più una palla dell’albero. Nel senso che non ti rompi più appena ti stringono un po’ più forte e pure nel senso che non sei una palla al piede. Sarà che trovi il tempo per andare dall’estetista o quello per fare l’amore, comunque adesso è più bello averti vicino. Metti addosso agli altri una gioia insopportabile. Sei contagioso. Non mollare. E a Natale non esagerare e non ti strafogare. Insistere sempre, scommettere mai. Dai, un paio di volte, sì.

BILANCIA
Se ultimamente hai avuto la sensazione di essere perseguitato, Bilancia, sono lieta di informarti che ti sta per tornare la ragione la quale ti permetterà di capire che non sei affatto perseguitato dal fato né ignorato da chi ti dovrebbe volere bene. Con la ragione che tornerà ti renderai conto che hai dato un po’ troppo spazio alle paranoie e troppo poco al senso critico nei tuoi confronti. Ora non esagerare nell’altro verso (troppa autocritica ti manda la manicomio) e vivi sereno. Il resto un giorno sarà tuo. Sotto l’albero: fiducia, conto in banca in ascesa, shopping per tutti, ma soprattutto un sacco di cose di quelle che non si possono comprare ma che si guadagnano con l’esperienza.
SCORPIONE
Se quest’anno hai cominciato ad amare le domeniche di pioggia; se ti senti un principe o una principessa, anche se sei lontano dal castello; se hai capito che sull’isola ci vivrai il giorno che deciderai di non rifugiarti sempre altrove; se il tuo proposito è di mostrare anche il lato di te che gli altri non vorrebbero vedere; se adesso preferisci il rispetto, gli abbracci, la libertà di cadere e ricominciare, le cose non light ma con l’intero contenuto di grassi, allora il 2012 ti ha insegnato qualcosa. Speriamo che duri per sempre. Sotto l’albero: una stella cadente, un panettone al cioccolato che non fa ingrassare, un paio di scarpe per affrontare il futuro.
SAGITTARIO
Ecco i regali che ti tornano utili. Usa la seguente lista anche per fare regali quando la fantasia finisce. Cavi e oggetti vari per la manutenzione di persone, relazioni, elettrodomestici; uno spazio tutto per te per fare ciò che vuoi senza invadere gli altrui territori; proteine vegetali e qualcuno che abbia la pazienza di preparartele (il qualcuno non si può comprare); un paio d'ore di sonno in più a notte; contagocce per dosare i silenzi troppo lunghi; colonne sonore adeguate alle circostanze; breve fuga clandestina; spiegazioni mai avute; punti per ogni buona azione che fai senza pretendere che qualcuno ti dica grazie.


CAPRICORNO
Finché qualcosa ce l’hai sempre tra i piedi, non ti rendi conto di quanto in realtà sia fondamentale. Se poi la rivuoi e non l’hai più è un casino. Però le cose si possono provare a riconquistare. Meglio se ci provi usando metodi non convenzionali. Potresti riuscire: il cosmo è con te. E, se c’è giustizia divina su questa terra, tu ci riuscirai. Soprattutto perché il tuo compleanno è alle porte e ti meriti un regalo di quelli che non ricevi da un anno almeno.
ACQUARIO
Se le chiedi la mano, può essere anche che lei te la dia, ma se le chiedi un braccio, lei capirà che vuoi tarparle le ali e allora scapperà. Non è che te la tiro, questa è una legge quasi scientifica inconfutabile. Se la vuoi tutta, fatti avanti, ma non la spaventare con richieste strane perché anche se ti ama, la farai sentire come se non ti amasse abbastanza. Non farlo. Accettala così, se vuoi che accada anche il contrario. Sotto l’albero: presine per non bruciarti, pozione magica per far tacere i rompimacarons, libri che, alla fin fine, sono sempre la compagnia migliore quando nessuno ti scalda le lenzuola; tutti i sì che non hai mai ottenuto.
PESCI
Non sarà senz’altro il solito Natale. Mettiamola così: ora che finalmente hai digerito i broccoli dell’anno scorso, nessuno proverà a farteli ingurgitare di nuovo e già questa la considererei una vittoria. Avrai inoltre meno fretta di vedere il risultato ma più voglia di riuscire e questa è un’altra buona notizia. Sotto l’albero spero che tu possa trovare: un gemello diverso che ti capisca, un’anima gemella che ti riscaldi; la possibilità di perdere il senso dello spazio in senso buono; un po’ di coraggio di dire ciò che non diresti mai.







domenica 9 dicembre 2012

Finché morte non ci separi. L'amore dopo la verità, le regole del gioco, l'oroscopo. O ciliegina.

Sono felice che la settimana che si sta per concludere, si stia per concludere veramente. Non ci credevo più che sarebbe finita. Invece ieri era sabato e oggi è domenica. Lo so bene che giorno sia oggi e che ora sia, perché la settimana appena passata mi ha imposto di sapere che giorno fosse e che ora fosse. Cosa che per me non è affatto banale. Lo perdo spesso, il senso del tempo. Specialmente quando scrivo. Perché quando scrivi perdi del tutto l'orientamento spazio-temporale: sei smarrito tra le trecce di parole che fanno le coreografie e in un attimo il mondo non esiste più. Figurati se puoi sapere che ore siano. Invece questa settimana ho tenuto il tempo da scorpiona batterista vera. Non so se essere felice di questo. Penso che sarò più felice via via che riuscirò a domare il tempo. Processo che avverrà col tempo. Chiedo perdono per la ripetizione, ma quella parola lì non si può chiamare in altri modi.
Se la settimana in conclusione è stata un po' così, non è stato solo per via del tempo che voleva essere scandito, ma anche a causa delle varie rotture di scatole che si sono presentate in proporzione inversa rispetto all'avvicinarsi della domenica. Però questa settimana ho imparato diverse cose: le frizioni delle auto che non hanno frizione si rompono; le bollette non te le mandano poi però ti vogliono umiliare perché non le hai volute pagare; parlare con qualche persona che lavori al Comune è più difficile che sistemare uno sportello ammaccato da un cinghiale. Ho scoperto anche che le case possono saltare in aria per via dei quadri elettrici che scoppiettano e pure, ahimé, che qualcuno ha il coraggio di vendere l'albero di Natale (finto) senza l'apposito supporto di ferro. Nonostante l'assenza di sostegno, io l'albero lo faccio lo stesso. Il Natale quest'anno mi piace di più. Il motivo non me lo sono chiesto, ma quest'anno mi piace di più.


Il Natale di quest'anno mi piace di più. Spiegazioni plausibili. Perché capisco meglio l'importanza del fermarsi di tanto in tanto, ché la strada per l'isola è lunga e faticosa e piena di buche. Quindi ogni tanto ci si deve riposare o si rischia di perdere di vista la meta, anche se magari, una volta che la raggiungi, la meta, puoi renderti conto che non è tanto importante quanto il cammino; forse perché mi va di stare con la mia famiglia, nucleo che, al solo pensarci, mi scalda il cuore e pure le mani gelate da queste temperature polari che imporranno ai signori della differenziata di farsi dare il cambio dai pinguini; mi piace di più perché posso dormire, mangiare, ciondolare, giocare, dedicarmi a scrivere decine di oroscopi; forse, anzi di sicuro, perché posso essere morbida quanto mi pare senza essere considerata una che vive nel regno delle farfalle rosse anche quando dovrebbe vivere altrove. Comunque non ci vivo, nel regno delle farfalle rosse. Vivo sulla terra. Dove c'è gente che piange, gente che muore di freddo, gente che ha il cuore spezzato, gente che ha i rimpianti e gente che ha i rimorsi. C'è gente che non capisce la calligrafia e gente che continua imperterrita a scrivere lettere cercando di potersi spiegare; c'è gente che rimane da sola e gente che è sola di natura; gente che viene mollata, gente che viene derisa, gente che viene ferita e gente che non sa più che disinfettante usare. A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto. Cosa che cerco di non fare mai. E se il bicchiere io cerco di vederlo mezzo pieno, non significa che non sappia riconoscere i vuoti. Magari provo a riempirli. Per questo, credo, esistono la pace e posti tipo il regno delle farfalle rosse. Proprio per colmare i vuoti, far tornare le memorie, per resistere e provare ad arrivarci in quei posti là. Anche se c'è chi giurerebbe che posti così non esistano. Credo che le stesse persone direbbero la stessa cosa delle isole, nel modo in cui le intendo io. Non sono d'accordo. Le isole esistono e molto spesso ce le abbiamo sotto il naso. Le farfalle rosse esistono e non vedo perché non debba esistere un regno delle farfalle rosse. La verità certe volte non è poi così relativa come sembra. Continuiamo a cercarla e troveremo altre formule universalmente valide tipo E uguale mc al quadrato.
P.s. questo post doveva essere dedicato a F. che mi tira spesso/sempre fuori dai guai. Solo che non si capiva se non nella mia mente ermetica nella quale molto spesso mi perdo anch'io. L'intenzione vale comunque.

ARIETE
Finché morte non ci separi io e il mio corpo saremo tuttattaccati. Quindi io mi prendo cura del mio corpo, pure se mi pare che lui se la cavi benissimo anche senza di me. Me ne prendo cura comunque. Inizio domani: evito la sugna fritta e faccio gli addominali. Anche la mente funzionerà meglio. E la smetterò di sparare stronzate e compiere azioni autolesioniste. Evviva, te, Ariete.
TORO
Sapere le regole del gioco non è sempre indispensabile. Quando uno le regole non le sa, ha meno da perdere e quindi, con tutta probabilità, vince. E' il tuo caso, Toro. Vinci anche se nessuno scommette un euro su di te. Peggio per loro. Quando scopri le regole, non iniziare a barare o mi dovrò rimangiare tutto quello di bello che ho detto.
GEMELLI

Staremo insieme finché morte non ci separi? Può essere. Poi magari cambi idea in corsa, ma magari non cambi idea. Tu: credi nella forza di volontà più che nel destino. Certe volte (ora) il destino ti mette di fronte ad alcune trappole che in questo periodo di lumini e candele non riconosceresti. Per questa settimana, fossi in te, punterei sul buon senso. Dai, fidati.


CANCRO


La vita dopo la verità ti mette ansia? Un po'. Poi passa, Cancro. Ricordati che è meglio la verità che brucia di una bugia buona. Bisogna sapere la verità per prendere le decisioni, le distanze, le misure, le rivincite. Appena la saprai, potrai prendere la tua rivincita. Le distanze, per questa volta, lasciale perdere. Con 'sto freddo assassino meglio stare vicini (in una quasi rima).




LEONE
La ciliegina è sempre la ciliegina, quella cosa che rende più dolce il dentro, più bello il fuori, più delizioso tutto l'insieme. C'è chi se la tiene per ultima, essendo essa il pezzo migliore. Per questa settimana tu, Leone, addentala quanto prima. Il cielo dice che non si sa mai. Per il resto, poi, non avere fretta, ma per la ciliegina sì.
VERGINE
Dicevano che partire è un po' morire. Sarà. Ad ogni modo io morirei subito. Perché restare restare restare non è il massimo per essere sicuri di cambiare cambiare cambiare. Se parti, Vergine, siamo felici per te. Accertati che tu sia anche in grado di saper ritornare: troppo spesso il problema è tutto lì. Stranamente avrai anche dei soldi improvvisi. Non li spendere tutti in vestiti. Rima ribadita quasi perfetta.
BILANCIA
Io e le mie scorpione staremo insieme finché morte non ci separi, ameremo di più una volta che sapremo ammettere a chi amiamo la verità, proveremo ad imparare le regole del gioco ma ce ne dimenticheremo subito e non ruberemo mai le ciliegine. E tu, Bilancia, come parleresti di te usando le espressioni finché morte non ci separi, l'amore dopo la verità, le regole del gioco, la ciliegina? Attendo sonetto all'indirizzo carlotta@carlottacaroli.com.
SCORPIONE
L'amore dopo la verità è tutto un'altra cosa. E' meglio. Quindi dilla, la verità. Sempre. Ti piacerà. Mi pare tu ci stia già prendendo gusto. Bravo, sei sulla buona strada, Scorpione. Giuro che sarò sincera anch'io: puoi fare cose più grandi di quelle che immagini. Prendilo come un complimento ma rimani coi piedi per terra. L'isola?! Ci sei sopra. Se te ne vai a fare una passeggiata intorno al mondo, portala con te.


SAGITTARIO
Rubare la ciliegina dal pasticcino del tuo commensale non è una cosa carina. E lo è ancora di meno se quel commensale seduto vicino a te è pure tuo amico. Non è vero che il fine giustifica i mezzi, o almeno non lo è in questa settimana e non lo è per te. Come reagiresti se rubassero la tua di ciliegina? Ecco, trai le tue conclusioni. Amore in ascesa e vita in discesa. Yesssss...
CAPRICORNO
Separare l'amore dalla verità è come fare una torta dimenticando la ciliegina; giocare conoscendo a memoria le regole non è sinonimo di vittoria assicurata così come leggere l'oroscopo non significa conoscere il futuro. Se posso, Capricorno, ti consiglio di puntare sul punto uno (amore e verità) e sul punto due (ciliegine). Per il resto, c'è ancora un po' di tempo. Sorridi più che puoi: il tuo cervello si abituerà all'idea che lo farai ancora.
ACQUARIO
Chi lo dice che l'isola delle farfalle rosse è troppo poco virile per te? Perché hai pregiudizi sui colori, le colonne sonore, le palle dell'albero? Non ne avere. Questa settimana farai cose che non avresti mai fatto. Invece le farai. E ti piaceranno pure. E ti faranno passare la voglia di giudicare azioni, persone, oggetti prima che tu sappia ciò che dici. Cambierai, quindi. In meglio. E noi ti ameremo di più.
PESCI
Voglio appendere all'albero di Natale biscotti a forma di stella. La verità è che vorrei, perché i biscotti mi vengono uno schifo. Che fa - penserai tu - tanto li devi appendere, mica mangiare. E' vero, ma se so che non sono buoni, mi sembrano anche meno belli. So che vale lo stesso anche per te: se il dentro non merita, anche il fuori ci rimette. E' un dato di fatto. O verità. Amara, certe volte, eppure fondamentale affinché ciò che resta dopo di lei - la verità - sia più dolce di una ciliegina.