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martedì 31 gennaio 2012

Il cielo in una danza e l'oroscopo sintetico.

Camminavo stamattina. Infreddolita seppure coperta come un eschimese che nel bel mezzo della notte deve uscire a portare a far fare la pipì ai cuccioli di renna. Niente neve ancora da queste parti, ma mentre camminavo e lentamente mi scaldavo, mi pareva che di neve ce ne fosse un metro. Perché tutti i rumori erano attutiti e non era per via del cappello più cappuccio che mi separavano dal mondo. Era per via del cielo che sembrava pronto ad emettere i candidi fiocchi che tutti attendono - soprattutto quelli che desiderano che le scuole chiudano perché non sono pronti per affrontare l'interrogazione di latino alla cattedra - se i miei passi erano sordi e i rumori vicini erano lontani.
Era per via del cielo che promette sorprese se la colonna sonora che canticchiavo camminando - "Ultimo amore", Vinicio, che pur essendo una canzone tragica a me fa un effetto stranamente estatico - per allenarmi un giorno non troppo lontano a fare un musical con la Cuccarini, era il suono più nitido che sentivo. Poi, vabbè, mi ha messo di fronte all'evidenza, cioè che io non posso cantare sottovoce e che non devo cantare a voce alta. Ma questo non c'entra.
Il mondo era fatto di cotone e io ero protetta nell'ordine: dai clacson, dai berci di quelli che discutono, dalle voci degli scorpioni che mi ubriacano, dalle tentazioni che mi confondono, dal trillo del cellulare che sta per esalare l'ultimo respiro. E tutto questo silenzio mi ha suggestionato, sì, ma mi ha anche dato una gioia improvvisa e la consapevolezza che il silenzio porta fortuna. Oltre a portare consapevolezza, accettazione, umiltà e pure ispirazione. Starsene zitti in modalità meditativa fa bene. E fa molto forever25forever. Quindi per un po', oggi o domani, o quando ci va, che nevichi o non nevichi, che piova, tuoni - Troppi tuono è come nessun tuoni (consentita parentesi di cazzeggio) - geli o disgeli, che l'auto ci lasci a piedi e la vespa ci faccia diventare dei bastoncini del capitano senza panatura; che ci sia una ragione, più di una o nessuna; che sia perché vogliamo riposarci o solo riprenderci da un calcio preso proprio là dove fa più male; che sia perché dobbiamo disintossicarsi dai se e dai quindi, o perché sentiamo l'esigenza di avvicinarci alla verità, alla parte di noi che rinneghiamo in presenza di altri o perché vogliamo avvicinarci al concetto di mela da metà della mela che siamo, stiamocene un po' silenzio. Non a rimuginare. Così, in silenzio e basta. Qualcosa di buono uscirà.
Oggi, visto che ho parlato di silenzio e di poche parole, per non incorrere nella mia specialità ovvero l'incoerenza, me la caverò con una roba sintetica. Un'immagine/oroscopo (senza apostrofo) che valga per tutti non come un oracolo ma come un abbraccio, anzi facciamo una promessa. Che vale di più quando vien fuori non dalla bocca di un marinaio ma dalle dita di una che oggi ha apprezzato più di ieri il silenzio. E non una qualunque, ma una che si proclama senza vergogna e con un filo di modestia una che fa missioni universali.

ArieteToroGemelliCancroLeoneVergineBilanciaScorpioneSagittarioCapricornoAcquarioPesci


E ora che sia neve, se è neve che deve essere. 



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