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domenica 9 giugno 2013

A forza di scrivere mi è andata via la voce. Incipit, presagi, streghe e oroscopo.


A forza di scrivere mi è andata via la voce potrebbe essere l'incipit di un potenziale romanzo (mio), il quale, a sua volta, potrebbe essere tra i candidati al Premio Strega. Oggi, nonostante il cielo sia grigio, vedo rosa e il fatto di non avere voce è quasi una gioia, più che una frustrazione. Vedo positivo, sento che l'isola è vicina. E scrivo un oroscopo usando i dodici incipit dei dodici libri finalisti al Premio Strega 2013. (Il 12 verrà annunciata la cinquina e il 4 luglio verrà proclamato il vincitore). Gioco, ogni tanto ci vuole. 


ARIETE
Siamo tutte qui. Ognuna con il proprio trofeo, più o meno in evidenza. Qualcuna è compiaciuta di chi sa che la passerà liscia. Qualcun’altra, invece, se ne sta a testa bassa, con le mani serrate in un intreccio nervoso. Come se dietro quella porta color pastello ci fosse la minaccia di un’espulsione. Siamo tutte madri nell’attesa di un’ecografia. Comincia così “Nessuno sa di noi”, Simona Sparaco, Giunti Editore. Anche noi. Anche tu. Siamo un po’ tutti nella stessa barca: in attesa che qualcosa accada. Questa settimana, Ariete, a te accadrà. Roba bella, o meglio, che ti piacerà. S’intende.

TORO
Se c’è una cosa che odio – veramente a questo punto ce ne sarebbe più di qualcuna – è tornare sulle questioni irrisolte; ma se la questione irrisolta è colei che con un solo bacio cambiò irrevocabilmente il corso della mia vita, be’ per questa volta farò un’eccezione (Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi gli ultimi e straordinari sviluppi di Gaetano Cappelli, Marsilio). Falla anche tu Toro, di qualunque eccezione si tratti. A questo giro ti conviene.
GEMELLI
È quasi l’ora di pranzo. 
Sto sciando insieme alla mia fidanzata, in realtà la precedo perché è troppo lenta. È quasi l’ora di pranzo. Ho la faccia immersa nella neve. Qualcuno mi prende la testa tra le mani e la gira: respiro (Lorenzo Amurri, “Apnea”, Fandango Libri). Basta che respiri. Non lui, non lei,: tu. Se respiri va tutto bene. Se respiri di più, stai pure meglio. Prova, vedrai, funziona.
CANCRO
Questa storia inizia con un pugno in faccia e finisce con un colpo di pistola, o viceversa, a seconda dell’ordine che vogliamo dare alle cose, perché l’ordine è solo una convenzione e il tempo, che sembra allineare gli eventi lungo sequenze immutabili, talvolta si ritorce su se stesso come legno di vite. In ogni caso c’è un pugno, ben assestato, ma alla persona sbagliata (Alessandro Perissinotto, Le colpe dei padri – Piemme). Se sei tu, Cancro, che vuoi dare un pugno, vedi di darlo alla persona giusta. Accertarsi delle identità dei nemici, questa settimana, è fondamentale. Mi raccomando.
LEONE
Eravamo sì amici, ma non ci eravamo scelti, nessuno dei due era fatto per quelle cose. Abitavamo l’uno di fronte all’altro, frequentavamo la stessa parrocchia ed eravamo finiti nella stessa classe. Con ogni probabilità, tutte quelle coincidenze a tenerci legati altro non erano che uno dei tanti espedienti del destino per far apparire accidentale ciò che è ineluttabile (“Il cielo è dei potenti, Alessandra Fiori, E/O). Ecco Leone, ci sono gli espedienti del destino e ci sono le cose ineluttabili. Non ti adagiare troppo su questi concetti e andrà tutto bene, questa settimana, poi, molto meglio di quanto speri.
VERGINE
Ma l’infanzia importa poco: è vero che molte cose si decidono in quegli anni, però è anche vero che sono senza rimedio. L’infanzia non è una giustificazione né un luogo a cui voler tornare: come rimpiangere quelle bestioline che eravamo, deboli e parassite? (Walter Siti, Resistere non serve a niente, Rizzoli). Già, che anche per te l’infanzia non sia un cruccio ma un bel ricordo. Che non sia motivo di nostalgia ma gioia e, se proprio la butti sul tragico, pensa che non dovrai rivivere l’adolescenza. Quella sì che è dura. Ma tu l’hai superata bene. E sei diventato proprio una bella persona, davvero. Puoi far qualcosa di più, ma solo se vuoi.
BILANCIA
Fidarsi della prima impressione può portare fuori strada. Comunque, per lui, era stata antipatia. Istintiva, quasi feroce. Si era voltato, come tutti i presenti, per il chiacchiericcio insistente in fondo all’aula (Mandami tanta vita, Paolo Di Paolo, Feltrinelli). Però, Bilancia, sappi che la prima impressione, a volte, è positiva. Questa settimana sarà positiva, ad esempio. Approfitta. E smettila, una volta per tutte, con i chiacchiericci superflui.
SCORPIONE
Per evitare che si parli di me non manco mai. Ci sono sempre, per tenermi vicini i nemici, per evitare che la situazione mi sfugga di mano. Per non dover chiamare qualcuno per i compiti (Cate, io, Matteo Cellini, Fazi). Uno: manca, qualche volta, se hai l’esigenza. Due: le situazioni che sfuggono di mano sono quelle che si evolvono in cose fantastiche. Tre: non c’è niente di male a chiamare. Non disturbi, davvero.  Specie se il qualcuno lo devi invitare a fare il giro del mondo.
SAGITTARIO
Gli piaceva che nella sua vita ci fosse sempre un programma. Fin da bambino aveva scoperto che lasciare tutto nelle mani del caso poteva essere rischioso. Meglio programmare, avere sempre le idee chiare, fare progetti a lungo termine (Figli dello stesso padre, Romana Petri, Longanesi). Sarà bello, senz’altro, avere i programmi belli e fatti, è comodo più che altro. Però non sempre è possibile. Tipo: adesso non lo è. Accetta la situazione, goditi la libertà da programmi e vivrai di più. Anche più felice.
CAPRICORNO
A un certo punto, senza accorgertene, hai trentatré anni. E non puoi neanche dire di non aver raggiunto, almeno in parte, ciò che volevi (…) Sai solo che ora che hai quasi raggiunto l’obiettivo, lisciato ogni contorno, pareggiato ogni asperità, non ricordi più perché l’hai fatto (Atti mancati, Matteo Marchesini, Voland). Se anche tu non ricordi perché l’hai fatto, Capricorno, è arrivato davvero il momento di rifletterci su. Vedrai, ricorderai. E, una volta che avrai ricordato, sarai ancora più motivato. Non è forse una bella notizia? Massì, che lo è.
ACQUARIO
Nei baffi di lui c’era un sapore di vino sotto a quello solito di fumo. In camera la abbracciò e la spinse verso il letto, ma aveva modi che a lei non piacevano e fu respinto. Fece l’offeso. Aprì la finestra, accese una sigaretta e guardò fuori. Dopo un minuto disse: «Se piove ancora per un po’, qui ci spuntano le pinne come ai pesci». (Sofia si veste sempre di nero, Paolo Cognetti, Minimum Fax). Questa settimana, anche se ti spuntassero le pinne come ai pesci, o le penne, non sarebbe un problema: la tua capacità di adattamento sarà estrema e tu flessibile, indistruttibile, duttile. Insomma, nel posto giusto al momento giusto. Olé.
PESCI
Che brezza d'incanto, puntuale, frizzante, gentile, e l'odore di piscio non è ancora così forte (El especialista de Barcellona, Aldo Busi, Dalai). Ecco, Pesci, gli odori cattivi sono lontani. Anzi, per la verità non si vedono manco all’orizzonte, ancora. Perfetto. Puoi approfittare per goderti le brezze, i profumi, i piaceri. Dura una settimana o forse più. Solo se ti senti fortunato, però.





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