E' abbastanza tardi, ma questo momento non lo scambio con niente al mondo. Sedermi in cucina davanti ad una pagina bianca mentre alcuni dormono, altri si trastullano in feste inutili, altri bevono e non si ricordano, alcuni cercano di far cambiare la musica al deejay, altri pensano di non essere in compagnia delle persone giuste e che le persone giuste siano troppo timide per essere calde, è una di quelle cose che con Mastercard col cavolo che la puoi comprare. Mentre ognuno fa le sue cose, dicevo, io mi siedo a scrivere il seguente post: cosa significa per ogni forever25 ottenere questa sera l'indulgenza plenaria. Manco avessi un pianoforte a coda tra le mani. No, io ho tra le mani una tastiera ma, tra le mie mani, la tastiera è come un pianoforte a coda. Spero di saperla suonare degnamente (momento mitomane).
Anno 2012. Per una che è dell'81 - sorry, del 1986 - il 2012 rappresenta(va) un futuro di quelli spaziali. Ovvero: quando anni fa parlavo di 2012, lo facevo come se oggi parlassi del 2067. Cioè erano lontani allo stesso modo. In nessuno dei due casi, comunque, si tratta di epoche irraggiungibili per un forever25. Però, lo ammetto, anni fa ero sicura del fatto che, nel 2012, cioè quando io avrei avuto trent'anni (moltissimi per uno che ne ha 6 benché pochissimi per uno che ne ha 90), a quest'ora ci saremmo nutriti solo di proteine in compresse. E che non ci sarebbe più stato bisogno di lavare i piatti. In realtà preferisco così: mangiare cose che ungono e che poi per lavare la padella ci vuole l'olio di gomito. Dove olio di gomito sta proprio per olio di gomito e non per Finish olio di gomito per lavastoviglie. Ero sicura anche del fatto che avremmo trovato un rimedio alla forza di gravità temporale, ma qui non sto a spiegare perché richiederebbe ore e tra un po' mi tocca andare a letto, perché se spunta il sole poi non mi addormento più, neanche con la serranda calata. Il potere della suggestione ha su di me effetti talvolta ipnotici, purtroppo mai soporiferi.
Lo so, vado fuori tema. Ma sono pur sempre le 4, io ho mal di piedi e la tisana Bed time non è ancora pronta. Sacrifico ore di sonno col buio perché ritengo opportuno dare la seguente notizia a tutti i forever25. Oggi è cominciato il futuro. Non è il 2067, ma è il 2012. Il 2067 sta bene lì dov'è. Non ci stiamo troppo ad addannare su cosa ci riserverà la vita per quella data. Abbiamo ancora un bel po' da fare.
Però questa è una nuova pagina e va cominciata con la predisposizione giusta. Ma possiamo anche chiamarla ispirazione che è cosa assai artistica, poetica e, per rimanere in tema di pianoforti a coda, musicale. Ecco. Il 2012 dovrebbe essere così: pieno di ispirazione, musica, poesia, good vibrations. E ora che sapete che voi forever25 sarete graziati stanotte stessa con un'indulgenza plenaria, andrete a dormire molto più tranquillamente (e probabilmente lo farete prima che io riesca a scegliere le foto per il post).
Comunque. Da questo momento sentitevi liberi di estrarre dalla vostra mente, e possibilmente dalla vostra vita, cose, idee o persone che non hanno la funzione di semplificarvi la vita, semmai di complicarvela. Sempre che non siano persone o faccende per le quali vale la pena fare un'eccezione. Mio Dio, sto parlando come un maestro di yoga... Alcuni desidereranno che la collega di lavoro - no, non quella carina, ma quella odiosa - venga trasferita su un altro pianeta. Alcuni sperano che sia l'amarezza ad andarsene; per altri è questione di inquietudine. Certi vorrebbero che i condomini e gli amministratori di condominio smettessero di riunirsi con tutta questa frequenza perché non c'è più niente da dirsi di così tanto interessante da costringerti a mettere in secondo piano questioni importanti come il menù del giorno successivo o le paturnie della dolce metà della mela, in favore della caldaia. Quelli che hanno problemi con il passato sono a cavallo perché il passato non c'è più. Quelli che sono felici si sentirebbero meglio se non avessero intorno gente depressa o mitomane (io non sono mitomane se non in alcuni sporadici momenti) mentre altri si accontenterebbero di una cosa: i figli di una buona donna divenissero briciole che fossero risucchiate dall'aspirapolvere. Quello di mia madre, detto tra noi, è potentissimo. Quelli che hanno una speciale calamita per gli amori sbagliati vorrebbero smagnetizzarsi senza però rimetterci in potere seduttivo. Per la cronaca questi ultimi avranno buone possibilità di riuscita.
Ma questa non è indulgenza plenaria. L'indulgenza plenaria è questa: se hai fatto, detto, pensato, sognato cose sbagliate per te o per gli altri, sei in questo momento perdonato ufficialmente. Come detto più volte, qui non siamo gente perfetta: siamo gente in carne ed ossa che fa cose che fanno quelli in carne ed ossa, tra cui commettere degli errori. Con l'indulgenza plenaria gli errori non si giustificano, ma si cancellano. Perché non si può cominciare la pagina nuova con gli sbaffi di penna o le cancellature. Per una ragione su tutte: se ci fossero sbaffi di penna o cancellature non sarebbe una pagina nuova, ma una vecchia.
Cancellare non è la stessa cosa di semplificare ma può avere lo stesso effetto. E allora facciamolo. Non che io sia il papa. Figuriamoci: non mi permetterei mai di usurpare certi ruoli, ma non credo di essere blasfema suggerendo un'intima e personalissima indulgenza plenaria dalle macchie di inchiostro, uovo, arancia, olio, insofferenza del 2011. Cancellare consapevolmente aiuterà tutti, non solo a restare in piedi quando tirerà il maestrale, ma anche a prendere certe strade invece che altre. Si dà infatti il caso che, una volta che uno si è ferito o si è lussato una clavicola su un sentiero, non lo prenda di nuovo, ma provi un'alternativa. Che potrebbe pure essere peggio, ma anche no. Insomma l'indulgenza plenaria è ufficialmente ora concessa a patto che sappiate quanto segue: è vietato essere recidivi, è vietato essere nocivi. E' vietato essere ingiusti; è vietato dire ormai è tardi anche quando tardi lo è davvero; è vietato andare in giro con pesi e fardelli perché con pesi e fardelli non si va lontano più di tanto. Pensa, invece, che è proprio lontano che noi si deve andare. Dunque che?! Lasciamoci abbracciare. Riprendiamo fiato. E mettiamoci a camminare leggeri. O a suonare una serenata morbida. O a comporre pensieri poetici, poi a metterli in pratica. Se non metto un punto ora, ho zero chance di addormentarmi. E invece io voglio andare a dormire ché domani la nonna mi aspetta con le lenticchie da contare. Ho deciso: metterò un punto. L'indulgenza plenaria comincia da un punto. Mettete 'sto benedetto punto pure voi. Ed è fatta.
Con amore da Charlotte. Bonne nuit.
per essere le 4 del mattino del primo dell'anno, le parole ti scorrono sempre veloci e come sempre riesci a far meditare chi ti legge :-)
RispondiEliminabuon anno, mangia tante lenticchie ,e speriamo in questa indulgenza plenaria.
baci A.