Oggi è mercoledì. E ho sprecato diverso tempo appresso a faccende irrilevanti tipo: cercare di addomesticarmi. Addomesticare qualcuno forse è meno difficile di addomesticare se stessi. Perché ognuno con se stesso è un po' come un nonno con i nipoti. Se i nipoti crescessero a tempo pieno con i nonni sarebbero degli indomabili ossessi che hanno il permesso di mangiare la cioccolata anche all'ora in cui la cioccolata non si deve mangiare secondo i genitori. Perché i nonni sono quelli che nel mio gergo sono i genitori ultraterreni, dove ultraterreni sta per: quelli che ti assecondano, non ti sgridano, anzi ti consolano, ti concedono il loro lato mistico senza pretendere in cambio la tua anima, ti dicono che ti vogliono bene, ti vogliono bene, ti leggono le favole per dodici ore di fila ovvero fin quando tu non dormi. Sempre che prima che tu ti addormenti non siano andate loro in cancrena entrambe le braccia per mancanza di afflusso sanguigno. E comunque in quel caso anche i migliori nonni avranno messo un po' di sonnifero per cavalli nel latte e miele che sarà diventato qualcosa più del latte, tipo un Latte+. Cosa stavo dicendo? Ah, cercavo di addomesticarmi. Non è la giornata giusta, evidentemente.
E' più facile addomesticare gli altri, oggi. O forse meglio di tutti sarebbe lasciarsi addomesticare da qualcuno. Lasciare che il muro si sgretoli e l'essenza morbida e profumata di rosa di Coccolino arrossisca. Far sì che non ci siano filtri o riti che non possano innamorarci. Bisognerebbe lasciarsi addomesticare ed abbandonarsi ad una risata sincera, lasciare a casa il timore, fregarsene dei riflessi peggiori, dei profili migliori, delle leggi idiote. Farsi addomesticare. Ed ignorare il rifiuto, assecondare il destino, cospirare contro la fredda facciata che sta diventando scivolosa pure per noi. E per chi non sa pattinare la faccenda è complicata: si rischiano lussazioni superflue. Si diventa vulnerabili da addomesticati, ma è forse meglio il guscio claustrofobico? Sentiamo, è meglio il guscio?! La domanda è retorica. Il guscio sarà protettivo, ma è un fottuto filtro. Ed invade gli spazi proibiti. A meno che non sia un filtro d'amore. O elisir.
Nel frattempo che riflettete su chi addomesticare, come fare ad addomesticare il vostro capo-condomino, da chi lasciarvi addomesticare o come mai svicolate da coloro che cercano invano di addomesticarvi, vi comunico quanto segue: non voglio il bollitore elettrico. Perché posso aspettare che l'acqua bolla senza pressioni esterne. Nel frattempo che l'acqua raggiunge i 100°, io scrivo o ascolto una canzone o leggo un libro o cazzeggio con le palline di Natale 2011 a forma di cuore e penso che sia passato molto meno tempo. Invece sono passati 3 natali, da quando, io e la foreverninfa S. (cancro), eravamo drogate da Friends e biscotti tedeschi a forma di lettere dell'alfabeto. Vabbè, il bollitore non lo voglio. Spero la Befana legga il mio blog. E se proprio deve passare da casa mia - dove per inciso troverà la cena, come sempre - non sprechi tempo a portarmi il carbone ma magari una bussola per orientarmi tra i se, i forse e i quindi (?); una fornitura di tisane anti-inquietudine; una scorta di scorzette d'arancia fondente per mantenere giovane il sistema endocrino.
Non è che io non voglia invecchiare. Voglio invecchiare, ma in modo tale che quelle righe sul volto raccontino storie bellissime. Ho letto Così è la vita, Concita De Gregorio e ho capito di averlo sempre saputo, di voler invecchiare, un giorno. Ma, poi - così è la vita, appunto - finché qualcuno non te lo ricorda, tu sei giustificato a dimenticare di sapere.
Voi, invece, non vi dimenticate di lasciare la cena alla Befana, non vi dimenticate che lei non ha i denti buoni e che in tutte le case le lasciano il Pandoro che non fa che peggiorare la sua condizione. Nell'oroscopo che ti calza a pennello senza soletta termica è indicato cosa mettere nelle calze altrui e cosa il cosmo e io ci auguriamo che troviate nella vostra. Sarò sincera: se volessi veramente addomesticarmi, smetterei di complicarmi la vita. Domani smetto. Nell'attesa, celebro il tempo di bollitura dell'acqua, le tisane Yogi e la mia scrivania nuova grande come un letto o come quattro Charlotte raggomitolate per entrare a pennello in una valigia per il sud del mondo.
ARIETE
Nella calza per quella metà della mela non addomesticabile ma furiosa e imbizzarrita non mettere sostanze psicotrope. Metti un po' di parole dolci, gentili, accomodanti e soprattutto sincere. Se metti bugie inzuccherate o mezze verità ricoperte di cioccolata non funzionerà. Il cosmo spera che nella tua calza ci sia un po' di buonsenso. E pure un po' di senso della misura. Ma soprattutto una stella cadente di quelle che fanno avverare i desideri.
TORO
Pure se la metà della mela ti ha mollato è consigliabile riempire una calza per lei. Sai com'è la vita? Non si sa mai quello che ti capita, diceva Forrest Gump. Lui si riferiva ai cioccolatini, ma qui non si fa altro che parlare di cioccolata e non vorrei apparirti come una donna depressa che deve colmare i vuoti. Allora metti nella calza: un paio di occhiali perché forse il destinatario della calza non ha visto bene che tipo di persone sbagliate sta frequentando; un cartello di lavori in corso; un tergicristallo per andare a quel paese dove, quelli che sono andati, dicono piova sempre. Nella tua ci sarà: gallette di riso da usare come sostituto del pane (ti è venuta una certa panza); uno specchio che dimagrisca; scarpette da ballerina che aderiscano alle superfici ma non ti facciano scivolare nel dubbio. Una metà della mela non avvelenata.
GEMELLI
Allora nella calza per la mela devi inserire: un po' di cautela perché non sei così affidabile come ti senti; un vocabolario di portoghese per un'infarinatura generale prima del viaggio in Mozambico (portala tu prima che lo faccia qualcun altro); un accendino per dare fuoco agli altarini dei suoi ex così la smetterai di torturarti di paranoie. Se nella tua calza troverai tantissima pazienza per sopportare i rompimacarons che non puoi prendere a calci e mettere alla porta, non sarà stata opera della dolce metà della mela. Ma se troverai due labbra umide che sanno di miele, una promessa sincera e un progetto comune, allora sì. Allora falle l'occhiolino e rapiscila per sempre.
CANCRO
Innanzitutto: hai rammendato le calze? Non si possono appendere se bucate. Allora rammenda la calza poi inserisci al suo interno: una pozione anti-depressiva; un manuale di istruzioni su come funzionano le donne e su come funzionano gli uomini; una clessidra di tempo da recuperare e una bottiglia di vino che fa sempre bene. Nella tua calza speriamo tu possa trovare: pace e serenità e tanti saluti a casa; un wok per cucinare le verdure in modo sano; un aumento di stipendio che solleverà l'autostima.
LEONE
Probabilmente ti dimenticherai di riempire la calza per la dolce metà della mela, ma non sarà una cosa grave, perché quella mela ti sa capire e soprattutto non se la prende mai sul personale. Non te ne approfittare. Comunque, qualora dovessi ricordarti di questo appuntamento con la calza, inserisci al suo interno: una bacchetta magica che la mela potrà usare per farti cambiare idea quando hai torto marcio. E per farti cambiare maniere quando hai le maniere di uno scaricatore di porto. Nella tua calza ci auguriamo di cuore tu possa trovare: pensieri felici, la polverina che faccia funzionare le tue ali, una pizza senza lievito, un colino per filtrare le parole e le parole giuste da dire ad una persona cara in difficoltà.
VERGINE
Se metti un biglietto aereo in quella calza è più che sufficiente. Ma se sei uno di quelli che si annoiano quando piove, accertati di trovare il compagno di viaggio che dia una rimescolata ai tuoi neuroni. Che nella tua calza tu possa trovare: un passatempo per i giorni di pioggia se decidi di andare in India con il monsone della pioggia; un paio di stivali per camminare nel fango nel caso in cui tu decida di uscire quando piove per poter finalmente piangere senza essere da solo; un motivo per cui ridere di te, della pioggia e di quello che finora è stato doloroso. Gomme al gusto anguria che sanno d'estate e portano l'estate pure dove piove.
BILANCIA
Una calza di amore così suddiviso: amore che abbaglia, amore che toglie il respiro, amore che non so che farei se non ci fossi tu con me ai confini del tempo, amore che cresce e diventa più di una semplice tachicardia. Ecco questo è il ripieno della tua e dell'altrui calza. Si direbbe che vi siate messi d'accordo o che vi siate giurati amore eterno. Sarete contenti, no?! Ora, se permettete, sto andando in iperglicemia e devo correre da quell'impiastro dello scorpione che ha bisogno di consigli e bacchettate. Vi lascio alle vostre faccende amorose. Fatevi rivedere prima del prossimo oroscopo. E mille grazie.
SCORPIONE
Hai un bel po' di lavoro dato che dovrai riempire una parigina e non un calzino spaiato qualunque. Dentro metti: una busta di accettazione sotto vuoto (famo due); una confezione di bastoncini Findus per quando la mela ha fretta di vederti ma ha necessità di mangiare; una scopetta scacciapensieri; la chiave di lettura della tua mente complicata; la chiave di scorta della tua mente complicata; un portachiavi a led; una corda non elastica per tenere insieme il tutto. Con tutta probabilità nella tua ci sarà: l'allegro chirurgo formato travel per imparare ad operare con cautela con fornelli, persone, idee. La bocca della verità sempre in formato travel da consultare anche al bagno della stazione Termini, 350 sogni felici e diverse possibilità di manovra.
SAGITTARIO
Nella calza per la dolce metà della mela dovrai mettere un po' di fretta per farle prendere una decisione sensata. Tu non puoi stare a perdere tempo così. E manco lei può stare sempre seduta sulle spine dato che non è un fachiro. Metti pure un pigiama e vedi come reagisce: se lo accetta, lasciala stare, non è forever25 come te. Ad un blocco di carbone prediligi qualcosa di meno scontato: le pasticche digestive quelle che si vendono in scatolette quadrate bellissime. Così capirà che sta diventando pesante. Nella tua calza ci sarà, si spera: un rompicapo da nerd che non riuscirai a risolvere, ma che almeno ti distoglierà dai pensieri; l'abbonamento per un anno alle terme a patto che entri pure nell'acqua gelida dopo quella bollente; un libro per bambini che non hanno voglia di diventare grandi se diventare grandi significa dimenticare quali sono le cose che contano.
CAPRICORNO
Il tempismo non è il tuo forte, ma questa non è una ragione valida per autorizzare l'autoflagellazione del Capricorno. No, noi siamo come i genitori ultraterreni, dunque sei perdonato. Nella tua calza il cosmo metterà: una spalletta di agnello da arrostire, una spalla amica da non arrostire. Poi due patate rosse non bollenti da ficcarti in bocca ogni volta che stai per dire una stronzata; un portapigiama (visto che i forever25 dormono senza); la possibilità di riavvolgere i nastri e far ripartire la musica dal ritornello che ti piace. Nella calza per una metà della mela metti un po' di comprensione, metti un poco di zucchero che non la faccia ingrassare, un chiodo di garofano che nel linguaggio dei fiori vuol dire Ti ho amato e ti amo a tua insaputa.
ACQUARIO
So che non hai tempo per robe così, tipo le calze della befana, però, se fai uno sforzo, ti accorgi quanto invece altre persone ci tengono. Una su tutte la dolce metà della mela non ancora matura, dunque ancora appesa all'albero. Convincila a scendere da lassù infilando nella sua calza: una canzone che evochi ricordi lontani, un telo da bagno che sa di lavanda come invito ad una doccia comune, la promessa che non la mangerai prima del dovuto. Nella tua calza è probabile tu trovi: la tua controfigura da mandare in scena quando hai la nausea; un trionfo di broccoli per esprimerti come meglio credi in cucina; un invito ad un pigiama party senza pigiama, un fegato nuovo da sostituire con quello affaticato dalla tua vita dissoluta.
PESCI
Hai presente quando ti dicevo del cappellaio matto e del cofano e della cozza che potevano diventare la dolce metà della mela? Ecco. Nella tua calza troverai: tante cose di cui stupirti (leggi stupore come: motivo di essere felice). Un esempio su tutti: scoprire che la dolce metà non è né un cofano né una cozza, ma probabilmente è matto/a scocciato/a. Ecco a cosa ti servirà il frustino che troverai nella tua calza: a domare la sua follia. All'interno della calza troverai inoltre: un paio di notti eccitanti ed insonni causate sempre da questa mezza mela la quale, te lo dico subito, non vuole metterti la fede al dito. Però almeno non è di quelle che alza il dito medio per dirti che ti ama. La calza che prepari tu riempila di: cose cinesi non volgari, ma utili in cucina. Sembrerebbe che qualcuno che ti ama abbia intenzione di prenderti per la gola. Troverai anche tempo per quando non ti basta.
beh in effetti non ci stavo pensando alla calza della befana, dalle mie parti e' quasi secondaria la calza... il vero problema è che le pareti della casa dove entra diventano di ricotta (in fondo è sempre una strega), quindi meglio aspettare a letto, anche da soli
RispondiEliminae'troppo tardi seguire i consigli a befana già in corso?
un acquario
non è mai troppo tardi. se sei forever25 dovresti saperlo.
RispondiEliminabacio da sua maestà Charlotte e i suoi scorpioni
pur volgendo la fine di questo giorno dedicato a siffatto simpatico e buffo fumetto errante con tanto di ramazza, dal momento che non è mai troppo tardi, cosa consiglieresti di grazia a un umile vergine ascendente pesci per la sua calza (non fatta di colza)?
RispondiEliminaindeciso, confuso e disorientato fra un passatempo e del tempo...
caro vergine, fra passatempo e tempo, ti consiglio senz'altro il tempo. le decisioni migliori si prendono senza pensarci troppo. te lo dico visto che hai parlato di indecisione. good luck da charlotte ( e i suoi scorpioni).
RispondiEliminabene ordunque, confermi quella che dal basso del mio intuito maschile era stata la mia prima decisione...
RispondiEliminaperchè quella dei pesci mi CALZAva di più, ma la noia da uggia verginea mi lasciava perplesso e cogitabondo...
i miei distinti ossequi a Sua Maestà e ai suoi aracnidi vassalli...
mi sembra una buona idea, quella di scegliere la prima, voglio dire. se il pesce ti calza meglio, allora che sia pesci. tu o la tua calza non importa. purché una delle due cose ti permetta di scacciare la noia da uggia verginea (devi essere uno di quelli che non sa cosa fare quando piove e poi desidera, magari, vivere per l'eternità). nota bene: talvolta, per segni tipo la vergine, il conflitto tra le possibilità è grande fonte di ispirazione. e quando viene meno potresti "essere del gatto" (ovvero nei guai).
RispondiEliminafidati di Charlotte, ma non molto dei suoi scorpioni
dirotti...
RispondiEliminasai che la noia non ha mai albergato su questi lidi?
avrei difficoltà a tediarmi, mente e spirito mi rapirebbero sia in mezzo alla brughiera scozzese che disperso nel kalahari...
e la pioggia giammai potrebbe portar noia..
così catartica... dilava, purifica... per esser pronti a nuovi inizi..
sinonimo di mutevole divenire, un perenne panta rhei eracliteo... foriera di vita e al contempo, volendo, di "indulgenze plenarie"...
i conflitti tra possibilità sono il sale della vita... o quella spezia mancante nel tuo chicken tandoori... nella speranza che ci tengano lontani da feline sventure...
ossequi a Sua (fidata) Maestà
se è così, allora, cosa, di grazia, ti spingeva tanto a rubare il contenuto della calza di un pesce? ovvero colui/colei che ha rischiato per più di una settimana di decidere di passare la vita con un cofano o una cozza? forse il fatto che i suddetti cofani o cozze non hanno intenzione di mettere al pesce in questione la fede al dito? è l'idea di eternità allora che ti annoia più che l'india col monsone?
RispondiEliminagià, la pioggia e l'indulgenza plenaria sono concetti così vicini che alla fine uno si augura che piova. ad un certo punto.
sua maestà Charlotte si ritira nei suoi appartamenti e che i suoi scorpioni sorveglino la proprietà.
egregio anadir, è pregato di diventare un follower del blog. non vi avevo forse avvertiti che l'indulgenza plenaria vale solo per gli ufficialmente registrati come forever25?
RispondiEliminadevo non avervi avvertito.
presumo non ci avevate avvertito...
RispondiEliminafarollo subito, e chiedo umile venia per l'affronto, se così è parso a Sua Maestà, di non aver intuito cotal naturalissima cosa...
mi ha forse spinto quella vaga sensazione, che affligge buona parte dell'umana plebe, di volere ciò che non si può ottenere, cessandone il desiderio al suo raggiungimento?
e saper che cofani o cozze di tal fatta non vogliano mettere al povero (o fortunato che dir si voglia) pesce il nuziale pegno, mi ha fatto pensare al sicuro da eterni oblii?
eternità... tediosa.. ma spaventevole... lontana... ma immanente... è il tutto... ogni cosa e il suo contrario... alimenta sentimenti opposti e contrastanti...
niente pioggia per oggi.. tantomeno esotici monsoni...
nell'attesa di una provvidenziale (quanto improvvidente) catarsi, il suo umile suddito Vi porge rispettosissimi ossequi...