A forza di scrivere mi è andata via la voce potrebbe essere l'incipit di un potenziale romanzo (mio), il quale, a sua volta, potrebbe essere tra i candidati al Premio Strega. Oggi, nonostante il cielo sia grigio, vedo rosa e il fatto di non avere voce è quasi una gioia, più che una frustrazione. Vedo positivo, sento che l'isola è vicina. E scrivo un oroscopo usando i dodici incipit dei dodici libri finalisti al Premio Strega 2013. (Il 12 verrà annunciata la cinquina e il 4 luglio verrà proclamato il vincitore). Gioco, ogni tanto ci vuole.
ARIETE
Siamo tutte qui. Ognuna con il proprio trofeo, più o meno in
evidenza. Qualcuna è compiaciuta di chi sa che la passerà liscia.
Qualcun’altra, invece, se ne sta a testa bassa, con le mani serrate in un
intreccio nervoso. Come se dietro quella porta color pastello ci fosse la
minaccia di un’espulsione. Siamo tutte madri nell’attesa di un’ecografia. Comincia
così “Nessuno sa di noi”, Simona Sparaco, Giunti Editore. Anche noi. Anche tu.
Siamo un po’ tutti nella stessa barca: in attesa che qualcosa accada. Questa
settimana, Ariete, a te accadrà. Roba bella, o meglio, che ti piacerà.
S’intende.
TORO
Se c’è una cosa che odio – veramente a questo punto ce ne
sarebbe più di qualcuna – è tornare sulle questioni irrisolte; ma se la
questione irrisolta è colei che con un solo bacio cambiò irrevocabilmente il
corso della mia vita, be’ per questa volta farò un’eccezione (Romanzo
irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi gli ultimi e
straordinari sviluppi di Gaetano Cappelli, Marsilio). Falla anche tu Toro, di
qualunque eccezione si tratti. A questo giro ti conviene.
GEMELLI
È quasi l’ora di pranzo.
Sto sciando insieme alla mia
fidanzata, in realtà la precedo perché è troppo lenta. È quasi l’ora
di pranzo. Ho la faccia immersa nella neve. Qualcuno mi prende la
testa tra le mani e la gira: respiro (Lorenzo Amurri, “Apnea”,
Fandango Libri). Basta che respiri. Non lui, non lei,: tu. Se respiri va tutto
bene. Se respiri di più, stai pure meglio. Prova, vedrai, funziona.
CANCRO
Questa storia inizia con un pugno in faccia e finisce con un
colpo di pistola, o viceversa, a seconda dell’ordine che vogliamo dare alle
cose, perché l’ordine è solo una convenzione e il tempo, che sembra allineare
gli eventi lungo sequenze immutabili, talvolta si ritorce su se stesso come
legno di vite. In ogni caso c’è un pugno, ben assestato, ma alla persona
sbagliata (Alessandro Perissinotto, Le colpe dei padri – Piemme). Se sei
tu, Cancro, che vuoi dare un pugno, vedi di darlo alla persona giusta.
Accertarsi delle identità dei nemici, questa settimana, è fondamentale. Mi
raccomando.
LEONE
Eravamo sì amici, ma non ci eravamo scelti, nessuno dei due era
fatto per quelle cose. Abitavamo l’uno di fronte all’altro, frequentavamo la
stessa parrocchia ed eravamo finiti nella stessa classe. Con ogni probabilità,
tutte quelle coincidenze a tenerci legati altro non erano che uno dei tanti
espedienti del destino per far apparire accidentale ciò che è ineluttabile (“Il cielo è
dei potenti, Alessandra Fiori, E/O). Ecco Leone, ci sono gli espedienti del
destino e ci sono le cose ineluttabili. Non ti adagiare troppo su questi
concetti e andrà tutto bene, questa settimana, poi, molto meglio di quanto
speri.
VERGINE
Ma l’infanzia importa poco: è vero che molte cose si decidono in
quegli anni, però è anche vero che sono senza rimedio. L’infanzia non è una
giustificazione né un luogo a cui voler tornare: come rimpiangere quelle
bestioline che eravamo, deboli e parassite? (Walter Siti, Resistere non
serve a niente, Rizzoli). Già, che anche per te l’infanzia non sia un cruccio
ma un bel ricordo. Che non sia motivo di nostalgia ma gioia e, se proprio la
butti sul tragico, pensa che non dovrai rivivere l’adolescenza. Quella sì che è
dura. Ma tu l’hai superata bene. E sei diventato proprio una bella persona,
davvero. Puoi far qualcosa di più, ma solo se vuoi.
BILANCIA
Fidarsi della prima impressione può portare fuori strada.
Comunque, per lui, era stata antipatia. Istintiva, quasi feroce. Si era
voltato, come tutti i presenti, per il chiacchiericcio insistente in fondo
all’aula (Mandami tanta vita, Paolo Di Paolo, Feltrinelli). Però,
Bilancia, sappi che la prima impressione, a volte, è positiva. Questa settimana
sarà positiva, ad esempio. Approfitta. E smettila, una volta per tutte, con i
chiacchiericci superflui.
SCORPIONE
Per evitare che si parli di me non manco mai. Ci sono sempre,
per tenermi vicini i nemici, per evitare che la situazione mi sfugga di mano.
Per non dover chiamare qualcuno per i compiti (Cate, io, Matteo Cellini,
Fazi). Uno: manca, qualche volta, se hai l’esigenza. Due: le situazioni che
sfuggono di mano sono quelle che si evolvono in cose fantastiche. Tre: non c’è
niente di male a chiamare. Non disturbi, davvero. Specie se il qualcuno
lo devi invitare a fare il giro del mondo.
SAGITTARIO
Gli piaceva che nella sua vita ci fosse sempre un programma. Fin
da bambino aveva scoperto che lasciare tutto nelle mani del caso poteva essere
rischioso. Meglio programmare, avere sempre le idee chiare, fare progetti a
lungo termine (Figli dello stesso padre, Romana Petri, Longanesi). Sarà bello,
senz’altro, avere i programmi belli e fatti, è comodo più che altro. Però non
sempre è possibile. Tipo: adesso non lo è. Accetta la situazione, goditi la
libertà da programmi e vivrai di più. Anche più felice.
CAPRICORNO
A un certo punto, senza accorgertene, hai trentatré anni. E non
puoi neanche dire di non aver raggiunto, almeno in parte, ciò che volevi (…)
Sai solo che ora che hai quasi raggiunto l’obiettivo, lisciato ogni contorno,
pareggiato ogni asperità, non ricordi più perché l’hai fatto (Atti
mancati, Matteo Marchesini, Voland). Se anche tu non ricordi perché l’hai
fatto, Capricorno, è arrivato davvero il momento di rifletterci su. Vedrai,
ricorderai. E, una volta che avrai ricordato, sarai ancora più motivato. Non è
forse una bella notizia? Massì, che lo è.
ACQUARIO
Nei baffi di lui c’era un sapore di vino sotto a quello solito
di fumo. In camera la abbracciò e la spinse verso il letto, ma aveva modi che a
lei non piacevano e fu respinto. Fece l’offeso. Aprì la finestra, accese una
sigaretta e guardò fuori. Dopo un minuto disse: «Se piove ancora per un po’,
qui ci spuntano le pinne come ai pesci». (Sofia si veste sempre di nero, Paolo
Cognetti, Minimum Fax). Questa settimana, anche se ti spuntassero le pinne come
ai pesci, o le penne, non sarebbe un problema: la tua capacità di adattamento
sarà estrema e tu flessibile, indistruttibile, duttile. Insomma, nel posto giusto
al momento giusto. Olé.
PESCI
Che brezza d'incanto, puntuale, frizzante, gentile, e l'odore di
piscio non è ancora così forte (El especialista de Barcellona, Aldo
Busi, Dalai). Ecco, Pesci, gli odori cattivi sono lontani. Anzi, per la verità
non si vedono manco all’orizzonte, ancora. Perfetto. Puoi approfittare per
goderti le brezze, i profumi, i piaceri. Dura una settimana o forse più. Solo
se ti senti fortunato, però.
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