Perciò domenica, durante una missione montanara sul Terminillo, è stata avanzata l'ipotesi di aggiungere altri due segni ai 12 universalmente riconosciuti: l'unicorno e la genziana. Non significa che saranno sempre inclusi nell'oroscopo ma una volta al mese ci sarà un oroscopo a loro dedicato. Così dopo aver dato ossigeno al cervello provato dal surriscaldamento della settimana scorsa, oggi si gioca un po': d'altra parte è lunedì. E la domenica è lontana.
GENZIANA
Appartengono al segno della genziana tutti quelli che non hanno problemi affettivi, quelli che non vorrebbero assestare un bel colpo sulla faccia di nessuno, quelli che sono felici di essere così come sono anche se non hanno capito chi sono e quale è il posto della terra dove secondo il cosmo dovrebbero piantare la tenda. Anche coloro che non hanno una tenda ma solo tanto buonsenso appartengono al segno della Genziana e quelli che non chiedono ad una potenziale dolce metà della mela "di che segno sei?" prima di pensare che quella metà della mela è quella giusta o almeno buona da mordere in quel preciso momento storico. Quelli che non chiedono informazioni ai passanti non sono per forza della genziana: esemplari di quella categoria ne troviamo tra tutti i segni zodiacali. Però anche quelli della Genziana hanno la testa dura, ma non dura come il pane di una settimana che rompe i denti: un po' meno. Quindi non vanno di traverso. Quelli della Genziana sono inoltre: belli fuori, buoni dentro, bravi a perdonare, migliori a dimenticare. Ma se vengono colti... Se vengono colti quelli della Genziana diventano permalosi assai, quello sì. Che bisogna prenderli con le pinzette o capovolgerli, coprir loro il capo con una sacco di iuta, far loro fare 13 giri su stessi per poter recuperare tutte le virtù di cui sopra. Basta dunque solo una parola di troppo per far perdere alla Genziana tutte le virtù di cui sopra? Nooooooooo. Però non la cogliamo e non la provochiamo. Stiamocene zitti: teniamoci il fiato per l'ultima rampa di scala prima di casa.
UNICORNO
Se stamattina avresti spaccato 4 o 5 piatti per il solo fatto che è lunedì e la domenica è lontana, sei dell'unicorno. Se alla lezione di danza classica oggi avresti preferito una di sirtaki casalingo (con tanto di domestica a seguito) anche sei dell'unicorno. Se a tutti i costi hai voluto trovare un capro espiatorio, ma tutti quelli a cui ti rivolgevi non hanno sentito le tue chiamate o hanno addotto scuse plausibili, sei dell'unicorno. (Alla fine volevo sapere: ma l'hai trovato un capro espiatorio? E se non l'hai trovato: dove è andato a finire quel vortice di tensione e astio che ti faceva passare la voglia persino della pizzetta con la mortadella di Giulio?). Se martedì la situazione sarà già migliore di quella di oggi sei dell'unicorno e se fino alla domenica avrai cambiato umore più di quanto tu non abbia cambiato abiti, sei sempre dell'unicorno. Se gridi poi parli piano, se piangi poi ridi e ridi poi piangi, se sei sconclusionato di giorno ma poi non ci dormi la notte (per recuperare il tempo perduto) sei dell'unicorno. Se dici sì, poi no, poi boh, ma dai sì, anzi, però, ok sì lo voglio, sei dell'unicorno. Sei sei dell'unicorno non sei bugiardo, ma furbo sì, almeno ci provi. Se tiri il sasso poi levi la mano, sei dell'unicorno; se sei maniaco dell'ordine o del disordine; se sei maniaco della pulizia o hai qualunque altro tipo di mania, sei dell'unicorno. Se vuoi tutto e subito, ma quando ce l'hai non lo vuoi più, o lo vuoi a poco a poco sei dell'unicorno. Se sei dell'unicorno, una genziana sarebbe l'ideale solo che la genziana non ci pensa proprio. Se sei dell'unicorno ma neghi di esserlo lo sei ancora di più. Quel corno in testa, unicorno, non fa di te un cornuto.
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